“To be or not to be” …. “è nato prima l’uovo o la gallina” …. ma il vero dubbio amletico per chi si accinge a costruirsi una sala musica o di registrazione è “posso o non posso usare i cartoni delle uova”?
Leggende metropolitane continuano ad aggirarsi tra i quesiti di chi non conosce a fondo la materia. È meglio fin da subito sfatare questo falso mito in partenza:
i cartoni delle uova non insonorizzano e non fanno isolamento acustico, ma assorbono le onde sonore.
Un suono è composto da onde sonore che a contatto con una superficie in parte vengono riflesse (rimanendo all'interno della stanza dove il segnale si genera) e in parte rifratte (oltrepassando la parete o l’ostacolo solido incontrato).
L’assorbimento è quel fenomeno che evita o riduce la riflessione permettendo a chi è all'interno della stanza di percepire meno quella coda sonora o eco che può risultare fastidioso in caso di utilizzo della stanza come sala musica o di registrazione. I cartoni delle uova possiedono un coefficiente di assorbimento che permette al suono di “pulirsi” migliorando la qualità del segnale. Inoltre la loro forma permette di avere una maggior superficie fonoassorbente rispetto ad un pannello piano.
C’è da dire che opportunamente posizionati possono avere una buona resa nelle medie e alte frequenze. Il vantaggio rispetto a pannelli fonoassorbenti venduti sul mercato non è di carattere tecnico ma sicuramente economico.
Ma il vero nemico nell'acustica è l’isolamento. A quel punto i cartoni delle uova non hanno nessuna utilità in quanto i principi fisici alla base si fondano su altri criteri come quello della massa o massa-molla-massa.
Le tecniche di insonorizzazione diventano sicuramente più complesse e costose, per questo motivo il consiglio è di rivolgersi ad esperti del settore per evitare spese inutili e a volte anche dannose !!!
Bravo per questo articolo, vero e a volte difficile da far passare.
Da un collega,
Dany, PYT Audio
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